In questa sezione l'elenco degli exhibit presenti nelle varie aree della mostra.
I fondali oceanici
Un grande globo riproduce alcune caratteristiche generali della superficie del nostro pianeta e, soprattutto, le caratteristiche morfologiche dei fondali oceanici. Il visitatore può così fermarsi ad osservare la forma degli oceani e la distribuzione di particolari strutture geologiche quali le dorsali oceaniche, le fosse e le piane abissali.
Vasca delle Onde
Le onde si originano al largo, principalmente a causa del vento che soffia sulla superficie del mare. Più raramente si formano in seguito a episodi catastrofici: frane sottomarine, eruzioni vulcaniche o terremoti. In questo caso sono chiamate maremoti o tsunami.
Quando le onde si avvicinano a riva interagiscono col fondale e rallentano. La riduzione di velocità produce una crescita dell’ampiezza e della pendenza, che aumentano fino al punto in cui l’onda frange.
Il visitatore può sperimentare questo fenomeno generando alcune onde all’interno di una lunga vasca di vetro ed osservandone il comportamento via via che il fondale si abbassa.
Effetto Coriolis
Una particolare struttura consente di generare alcuni getti d’acqua e metterli in rotazione all’interno di una vasca circolare. Si può così osservare l’effetto della forza di Coriolis sulla traiettoria dei getti. Si tratta di una forza apparente che agisce anche sui corpi che si muovono per lunghe distanze sulla Terra. La forza di Coriolis ha importanti applicazioni in meteorologia e oceanografia, poiché agisce sulle traiettorie dei venti e delle correnti marine.
Turbolenze oceaniche
Una sfera trasparente riempita con un liquido particolare può essere messa in rotazione a diverse velocità e in entrambe le direzioni. Quando la sfera ruota lentamente è possibile vedere delle linee dritte e sottili nell’acqua. Gli scienziati chiamano questo comportamento flusso laminare. Ruotandola rapidamente o fermandola di colpo compaiono invece numerosi vortici e turbolenze che evocano i movimenti delle correnti oceaniche superficiali.
Sapore di sale
Tre contenitori sono riempiti rispettivamente con acqua dolce, acqua salata di mare e acqua satura di sale come quella che si può trovare in una salina o nel Mar Morto. I visitatori possono sperimentare la galleggiabilità e la differente spinta di Archimede che agisce su un corpo immerso nei tre diversi contenitori.
La vita in una goccia di mare
Un grande cubo blu rappresenta un microlitro di acqua di mare ingrandito mille volte. Alcuni fori sulle pareti del cubo consentono al visitatore di guardare al suo interno per scoprire gli organismi che possono vivere in una goccia di acqua di mare.
Vortice
All’interno di un grande cilindro di plexiglas pieno d’acqua è possibile generare un grande vortice. Alcuni piccoli pezzi di plastica galleggiano all’interno del contenitore e vengono messi in movimento dallo spostamento dell’acqua in rotazione. Questa simulazione evidenzia il comportamento della plastica in mare, che è fortemente influenzato dalla dinamicità delle masse d’acqua e dalle correnti. I rifiuti che galleggiano in mare si aggregano fra di loro in corrispondenza dei grandi vortici oceanici concentrando la spazzatura presente nei primi strati al di sotto della superficie oceanica. Questo è quello che accade nelle cosiddette “isole di plastica” che si trovano negli Oceani.
Canale di circolazione didattico
Il “Canale di Circolazione Didattico” riproduce il principio di funzionamento del ben più grande impianto sperimentale di cui l’Istituto di Ingegneria del Mare del Cnr è dotato per eseguire specifici test d’idrodinamica su modelli in scala di navi, di eliche e più in generale su qualunque oggetto atto ad operare in acqua. È una sorta di galleria del vento all’interno della quale non scorre l’aria bensì l’acqua. Uno dei test realizzabili è la misura della resistenza al moto modellini galleggianti di forma diversa.
L’elica propulsiva navale
Sono esposti al pubblico alcuni modelli in scala di eliche di imbarcazioni e sottomarini di diverse epoche. L’elica è stata, ed è ancora oggi, il propulsore più utilizzato per consentire ad una nave di navigare e assume diverse forme a seconda della nave alla quale è destinata, della spinta propulsiva che deve fornire, del rumore, della forma della carena e del particolare posizionamento dietro di essa.
Modello di unità da combattimento della U.S. Navy
Nell’ambito di una serie di progetti finanziati Dipartimento della Difesa USA, presso l’Istituto di Ingegneria del Mare del Cnr sono stati condotti numerosi studi e costruiti diversi modelli per l’esecuzione di test sperimentali. Il modello esposto rappresenta in scala lo scafo di una nave militare americana sul quale, con la tecnica dei gradienti cromatici, è riportata la variazione della pressione dinamica alla velocità di 30 nodi.
Osservatorio Meteo-Oceanografico W1M3A scala 1:50
Un modello in scala 1:50 ed un totem interattivo consentono di conoscere e scoprire le caratteristiche principali della Boa ODAS Italia 1. Si tratta di un esempio unico di laboratorio marino d’altura a palo. La boa è un laboratorio completamente autonomo, che trae energia dalle fonti rinnovabili di sole e vento, e comunica con il mondo esterno utilizzando un collegamento satellitare.
Correntometri
Un correntometro acustico ed uno puntuale sono esposti al pubblico. Si tratta di strumenti che gli oceanografi utilizzano per misurare direzione e velocità delle correnti. Il primo, più recente, utilizza l’effetto Doppler, mentre il secondo utilizza un rotore e una bussola. Il confronto tra i due strumenti consente di osservare come l’evoluzione tecnologica permetta agli studiosi di ottenere informazioni sempre più dettagliate e precise.
e-URoPe (electronic - Underwater Robotic Pet)
e-URoPe è un veicolo robotico subacqueo ibrido che può funzionare con o senza cavo ombelicale di collegamento con la superficie. È usato per condurre ricerca scientifica in ambito robotico, biologico, fisico, chimico, geologico e archeologico.
R2 (Artù)
R2 è un veicolo robotico subacqueo filoguidato che funziona per mezzo di un cavo ombelicale di collegamento con la superficie. È usato per condurre ricerca scientifica in ambito robotico, biologico, fisico, chimico, geologico, archeologico, etc.